GRUPPO INCLUSIONE

Dall’a.s. 2020/21 le refernti per il Gruppo di Inclusione sono: 

Prof.ssa Anna Ritucci per  CORSO ITA

Prof.ssa Maria Giovanna Rindone per CORSO IPA

Prof.ssa Federica Giannoni per DSA/BES  per CORSI ITA e IPA

Tutte possono essere contattate telefonando al n. del centralino 0721/21440.

PUNTO VENDITA d'ISTITUTO

"Punto Vendita Diretta" dell'Istituto, per acquistare i nostri prodotti direttamente presso la nostra cantina: un vero e proprio laboratorio di autonomia ed inclusione ad opera dei nostri bravissimi alunni e dei docenti ed educatori della Scuola, con la preziosissima collaborazione dei tecnici dell'azienda

DECALOGO SOSTENIBILITA'

lavoro svolto in occasione della cerimonia dell’UNICEF per ricordare la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Convention on the Rigths of the Child - CRC), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

  • Nel caso di alunni con disabilità l’istituto li accoglie organizzando le attività didattiche ed educative con il supporto dei docenti specializzati, degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, di tutto il personale docente ed Ata.
  • Nel caso di alunni con DSA (Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011) occorre distinguere: per gli alunni già accertati, viene applicato il protocollo, da formalizzare a livello di Istituto, che prevede la redazione di un PDP da monitorare nel corso dell’anno scolastico; per gli alunni con sospetto DSA, dopo il colloquio con la famiglia, si indirizza l’alunno alla ASUR per l’eventuale formulazione della certificazione.
  • Nel caso di alunni con altri disturbi evolutivi specifici, e precisamente: deficit del linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit nella coordinazione motoria, deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da compromettere il percorso scolastico), funzionamento cognitivo limite, disturbo dello spettro autistico lieve (qualora non previsto dalla legge 104) ecc., se in possesso di documentazione clinica, si procederà alla redazione di un PDP; in assenza di certificazione clinica, il Consiglio di classe assume proprie decisioni pedagogiche e didattiche opportunamente motivate e deliberate (DM 27/12/2012 e C.M. n.8/13).
  • Nel caso di alunni che, “con continuità o per determinati periodi, possono manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali” il Consiglio di classe dovrà individuarli motivando opportunamente le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche e riportarle a verbale per l’eventuale compilazione del PDP..
  • Nel caso di alunni con svantaggio socioeconomico e culturale, la loro individuazione avverrà sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali, oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche e gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio (DM 27/12/2012 C.M. n.8/13).
  • Nel caso di alunni con svantaggio linguistico e culturale, spetta ai Consigli di classe individuarli sulla base di prove in ingresso ed indirizzarli a specifiche attività, organizzate dall’Istituto, anche sulla base di accordi con enti istituzionali, territoriali e di volontariato, che ne favoriscano l’inclusione.

 

 

L’inclusione di alunni con BES comporta l’istituzione di una rete di collaborazione tra più soggetti, e precisamente:

  • Dirigente scolastico: svolge attività di coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti, convoca e presiede le riunioni collegiali, prende visione del PDP e lo firma;
  • Collegio dei Docenti: discute e delibera il P.T.O:F.;
  • Consiglio di classe: esamina e valuta la situazione educativa, formativa ed inclusiva di ogni singolo alunno; discute, redige e approva i P.E.I. e i P.D.P., in presenza dei medici dell’ASUR, degli educatori, gli assistenti e famiglia dell’alunno che manifesta B.E.S.;
  • Coordinatore di classe: coordina le attività della classe volte ad assicurare l’inclusività di tutti;
  • Insegnante di sostegno: collabora nel C.d.C. e mette a disposizione la propria esperienza analitica e progettuale per l’individuazione dei bisogni educativi speciali.;
  • Personale ATA: presta assistenza agli alunni disabili ove necessario e partecipa ai progetti di inclusione;
  • Assistente specialistico: presta assistenza all’autonomia, all’inclusione e alla comunicazione
  • Consiglio d’Istituto: da coinvolgere
  • Rappresentanti degli studenti: conoscono e condividono i progetti relativi all’inclusione
  • Volontariato e associazioni del territorio: da coinvolgere per conoscere e condividere progetti
  • Il Servizio Sociale, che riceve la segnalazione da parte della scuola, si rende disponibile a incontrare la famiglia, o a scuola o presso la sede del servizio. Su richiesta della famiglia, valuta la possibilità e la fattibilità di attivazione di tutti gli strumenti disponibili a sostegno della genitorialità, in continuo coordinamento con la scuola. Qualora sia intervenuta una diagnosi di disabilità, su richiesta della famiglia, attiva la procedura per l’eventuale assegnazione di altre risorse. Qualora la famiglia dimostri una particolare resistenza o emergano elementi che possano far supporre l’esistenza di fatti di rilevanza giudiziaria, attiva autonomamente o su segnalazione della scuola le procedure previste.
  • La A.S.U.R., su richiesta dei genitori, si occupa degli alunni con disabilità, con problemi di sviluppo, globali e specifici, comportamentali, emozionali, con disturbi psicopatologici attraverso funzioni di valutazione e di presa in carico; redige le certificazioni cliniche ed elabora i profili di funzionamento previsti entro i tempi consentiti; risponde agli adempimenti di legge in merito alla disabilità e all’inclusione scolastica; fornisce, nei limiti consentiti e con le modalità concordate, informazioni e consulenza ai docenti degli alunni segnalati sulle rispettive problematiche, sui relativi bisogni speciali e sull’orientamento e/o linee guida all’intervento; collabora, insieme a scuola e famiglia, al progetto didattico/formativo più adeguato per l’alunno.

 

 

  • Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (G.L.I., ex G.L.H.I)

Fermo restando quanto previsto dall’art.15 c.2 della L.104/92, i compiti del G.L.I. si estendono alle problematiche relative a tutti i B.E.S. A tale scopo i suoi componenti sono integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola, attraverso una loro rappresentanza:

Composizione

  • DIRIGENTE SCOLASTICO
  • FUNZIONE STRUMENTALE Disabilità
  • COORDINAMENTO UTENTI DSA
  • INSEGNANTI PER IL SOSTEGNO
  • DOCENTI DISCIPLINARI
  • EDUCATORI PROFESSIONALI
  • ESPERTI ISTITUZIONALI O ESTERNI in regime di convenzione con la scuola
  • REFERENTE ASUR
  • ENTE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
  • ENTE LOCALE
  • UN GENITORE ELETTO DAI GENITORI DEGLI ALUNNI DISABILI
  • UN RAPPRESENTANTE DEI DOCENTI CURRICULARI
  • PERSONALE ATA

Compiti tra i quali:

  • rilevazione dei B.E.S. presenti nella scuola;
  • raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione;
  • focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;
  • definizione del percorso scolastico (obiettivi soglia/minimi e/o differenziati);
  • rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
  • raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall’art.10 comma 5 Legge 30 luglio 2010 n. 122;
  • elaborazione annuale di una proposta di aggiornamento del PTOF (triennale) per l’Inclusività, riferito a tutti gli alunni con B.E.S., da redigere entro il mese di giugno;
  • analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso;
  • analisi delle risorse dell’Istituto, sia umane che materiali;
  • formulazione di un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo;

 Tempi:

– nel mese di settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola – ovvero, secondo la previsione dell’art. 50 della L.35/2012, alle reti di scuole – il Gruppo provvederà ad un adattamento del Piano, sulla base del quale il Dirigente Scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse, sempre in termini “funzionali”;

– all’inizio di ogni anno scolastico il Gruppo propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nell’ aggiornamento annuale del Piano;

– a metà anno scolastico il GLI si riunisce per monitorare l’andamento delle attività e affrontare eventuali problemi emergenti;

– al termine dell’anno scolastico, il Collegio dei Docenti procede alla verifica dei risultati raggiunti;

– inoltre il Gruppo di lavoro per l’inclusione costituisce l’interfaccia della rete dei Centri Territoriali di Supporto (C.T.S.) e dei servizi sociali e sanitari territoriali per l’implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio)

  • Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo (G.L.H.O., indicato comunemente G.O.)

Composizione

DIRIGENTE SCOLASTICO O DELEGATO

DOCENTE COORDINATORE

DOCENTI CURRICOLARI

DOCENTI DI SOSTEGNO

REFERENTE DELL’ASL E PERSONALE MEDICO SPECIALIZZATO

GENITORI

 

Compiti

  • stesura e aggiornamento del bilancio diagnostico e prognostico del P.D.F.;
  • progettazione e verifica del P.E.I.;
  • indicare al G.L.I. (ex G.L.H. di Istituto) le ore e le aree di sostegno necessarie nel successivo a.s.;
  • provvedere ad ogni altro adempimento utile a migliorare l’integrazione dell’alunno disabile.

Tempi;

si riunisce, salvo diversa necessità, 2 volte l’anno.

  • Dipartimento di sostegno

Composizione

INSEGNANTI DI SOSTEGNO

Compiti

  • prende atto di quanto emerso in sede di G.L.I. e di G.O.
  • fornisce indicazioni e proposte da portare in sede di G.L.I. e di G.O.
  • si coordina con tutti gli altri dipartimenti per ciò che attiene la programmazione di attività/progetti
  • previsti per una o più discipline in modo integrato.
 
  • Funzione Strumentale Disabilità 
  • coordina le risorse disponibili per i BES (disabilità);
  • collabora con il Dirigente Scolastico per predisporre tutte le attività volte ad assicurare l’integrazione e l’inclusione scolastica;
  • si avvale della collaborazione di un referente D.S.A.;
  • coordina le attività mirate all’integrazione e all’inclusione scolastica sia all’interno che all’esterno della scuola;
  • intrattiene i rapporti tra la scuola e i soggetti esterni (famiglie, ASUR, Enti territoriali, volontari,
  • cooperative, aziende);
  • svolge attività di aggiornamento, informazione e di divulgazione sulle tematiche della disabilità,
  • dell’inclusione

III-2) Politiche e pratiche da sostenere e rinforzare

 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Le attività di sostegno sono organizzate in funzione esclusivamente dei bisogni didattici, educativi e relazionali degli studenti e tengono conto:

  • dell’organico di sostegno;
  • della possibilità di implementare metodologie didattiche inclusive quali l’apprendimento cooperativo, il Tutoring, apprendimento fra pari;
  • della precedente esperienza scolastica dell’alunno;
  • della documentazione medica (Diagnosi Funzionale, Certificazione di handicap della commissione medica, altre certificazioni medico-specialistiche);
  • delle indicazioni fornite dalla famiglia.
  1. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

La scuola si coordina con i diversi servizi esistenti sul territorio, tenendo conto di :

  • PEI;
  • disponibilità di supporto per i servizi alla persona (trasporto, assistenza, servizi educativi );
  • esigenza di svolgere i tirocini di orientamento al lavoro (stage);
  • disponibilità di risorse dell’Ente locale;
  1. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

Le famiglie partecipano agli incontri periodici e collaborano alla costruzione del progetto di vita di ciascun alunno, nelle forme istituzionali e non. La famiglia rappresenta infatti un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell’alunno, sia in quanto fonte di informazioni preziose sia in quanto luogo in cui avviene la continuità fra educazione formale ed educazione informale.

  1. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi a livello di Consiglio di Classe

Si attuerà in tre fasi.

  • Insegnamento/Apprendimento che procede tenendo conto della pluralità dei soggetti e non dell’unicità del docente e dei programmi da completare;
  • valorizzazione delle competenze di cittadinanza e della costruzione di un progetto di vita;
  • sostegno ampio e diffuso e capacità della scuola di rispondere alle diversità degli alunni di cui il sostegno individuale è solo una parte.

 

  1. Metodologie e progettazione di percorsi personalizzati

La scuola inclusiva:

  • valorizza l’esperienza e le conoscenze degli alunni;
  • attiva interventi adeguati nei riguardi delle diversità;
  • progetta un intervento didattico che favorisce l’utilizzo di strategie di semplificazione, individualizzazione e personalizzazione;
  • favorisce l’esplorazione e la scoperta;
  • incoraggia l’apprendimento collaborativo;
  • promuove la consapevolezza del proprio modo di apprendere.

La progettazione di percorsi personalizzati in relazione ai contenuti disciplinari viene attuata e sostenuta:

  • attraverso l’apprendimento cooperativo (forme di cooperazione e di rispetto reciproco tra gli studenti);
  • peer tutoring (apprendimento tra pari);
  • didattica laboratoriale;
  • procedure strutturate e sequenziali;
  • sostegno nella motivazione ad apprendere;
  • didattica multisensoriale (uso costante e simultaneo dei differenti canali percettivi);
  • tecnologie multimediali (PC, notebook, tablet, software specifici)
  • LIM

PET-Therapy

Progetto pet terapy con il gruppo per l'inclusione.

                     BILANCIO SOCIALE TRIENNALE 2016/19 del GRUPPO INCLUSIONE

Nel corso del triennio 2016/2018,  l ’I.I.S.” A. Cecchi” ha promosso una scuola inclusiva, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie nella didattica e attività laboratoriali, quali strumenti per favorire l’inclusione, favorendo  interattività, personalizzazione e individualizzazione degli apprendimenti. Una didattica inclusiva per tutti gli alunni con disabilità e per alunni con Bisogni Educativi Speciali, ma anche un’occasione di scambio nei processi di insegnamento/apprendimento per tutto il gruppo classe che ha accolto  l’alunno disabile e la  valorizzazione delle potenzialità di ciascuno. Il “Progetto per l’integrazione e l’inclusione degli alunni disabili” è nata dall’esigenza di rendere ufficiali le modalità operative che da alcuni anni, con dedizione e professionalità, vengono messe in atto da tutta la comunità  dell’”I.I.S.Cecchi”, allo scopo di renderle note a tutti coloro che operano al suo interno, nonché agli alunni e alle loro famiglie. L’intento delle attività è stato quello  di guardare al mondo della disabilità con gli occhi di chi riesce a leggerla e a comprenderla.

Grande risalto è stata riservata  alle loro storie comuni, alle esperienze di vita quotidiana, ai sogni, e sono stati  accolti con i loro doni da condividere e con i loro limiti. Nella nostra  scuola hanno trovato  non ostacoli ma disponibilità  e collaborazione che hanno favorito la loro crescita. L’I.I.S. “ A.Cecchi”, ha svolto , inoltre,  attività di inserimento e orientamento dei suddetti  alunni, assistiti da progetti di autonomia sociale e personale e progetti di orientamento sviluppati sin dal primo anno di corso, monitorati da un’analisi costante dei processi e delle attività che caratterizzano l’integrazione. Sono stati realizzati e controllati interventi per il miglioramento continuo del servizio, orientando la ricerca nel fornire una risposta adeguata ai bisogni dei disabili e delle loro famiglie.

Organizzazione

La coordinatrice ha mantenuto contatti con tutti gli insegnanti di sostegno:

  • per la verifica dei progetti educativi
  • per promuovere iniziative di intervento sui vari casi.
  • per concordare modalità di redazione degli strumenti didattici, quali schede di valutazione, registri, relazioni.

Inoltre, ha curato  la distribuzione di materiali informativi e di lavoro presso gli insegnanti di sostegno e/o di classe. Il gruppo H, in collaborazione con gli insegnanti di sostegno, individuate le competenze dei singoli alunni e definiti gli obiettivi specifici per la costruzione di curricoli scolastici orientativi, si preoccuperà di predisporre tirocini intesi come attività d’orientamento lavorativo in situazione protetta ed assistita.

Gli insegnanti di sostegno si sono occupati  di coordinare l’aggiornamento del fascicolo personale dell’alunno, quale strumento di riferimento a cui fare accedere:

  • programmazione individualizzata
  • progetti d’autonomia
  • progetto d’attività di laboratorio
  • diagnosi funzionale
  • profilo dinamico funzionale
  • protocolli d’intesa con aziende o Formazione Professionale
  • protocollo di programmazione
  • protocollo di valutazione
  • verbale colloquio con i genitori e con operatori ASL.

Responsabile della Area 2 “ INCLUSIONE   è stata la referente prof.ssa  Giovanna  Genovese ma tutti gli insegnanti di sostegno e le educatrici hanno collaborato alla stesura annuale delle attività dei progetti quali:

  1. Progetto “ Serra: semino e raccolgo, le quattro stagioni”
  2. Progetto “Acquaticità”
  3. Progetto “Arteterapia”
  4. Progetto “Premio Fattori”
  5. Progetto “Un cane per amico”
  6. Progetto “Orientabile””
  7. Progetto “Progetto di supervisione psicologica”
  8. Progetto “Aggiungi un posto a tavola”
  9. Progetto “Campus Rotary”
  10. Progetto “Euro”
  • In collaborazione Progetto “Baskin”
  • In collaborazione Progetto “ Il laboratorio di teatralita’”
  • In collaborazione Progetto “ Orto”

Per quanto riguarda i punti di forza dell’Istituto, si segnalano: l’efficienza del gruppo di lavoro sostegno (docenti e educatori) e dei docenti curricolari, l’assistenza alla persona fornita dai collaboratori scolastici e dagli assistenti alla comunicazione, l’attenzione degli insegnanti per gli alunni Bes con o senza diagnosi, l’autoformazione degli insegnanti di sostegno, l’efficienza della segreteria didattica che ha supportato il lavoro della F.S , il consenso delle famiglie che hanno elogiato e condiviso pienamente il lavoro del gruppo disabilità. Non ultimo il positivo clima  instauratosi ha reso  possibile raggiungere il successo formativo degli alunni.

I punti di debolezza: Comunicazione difficoltosa con gli esperti Umee  soprattutto in relazione alla tempistica degli incontri per la stesura dei PEI o per normali richieste di consulenza,  il numero crescente di iscritti con problematiche comportamentali di una certa gravita’, purtroppo la  struttura della nostra istituzione  non permette ampliamenti e luoghi idonei per questi alunni.

Tutte le azioni svolte sono state comunque mirate a raggiungere la massima inclusione possibile degli alunni con disabilità.